Storie di donne.

E di Natura.

E di un Mondo ideale dove il rapporto tra Uomo e Ambiente è perfetto, Armonico.

Terra, acqua, mare, sole, luna e cielo.

E musica.

E silenzio.

Ma la violenza dell’Uomo spezza e sporca

strappa e assorda, distrugge e non ha rispetto… della Terra. Della Donna, di sé stesso

Percorsi ed Opere

  • Tensioni e Lacerazioni

    (2010 – oggi)
    Lacerate, smagliate, tirate, straziate calze da donna dai mille colori pratiche d’uso, protezione, difesa

  • Disarmonie

    (2008-2010)
    Un richiamo alla Terra Madre oltraggiata da incuria e abbandoni e autobiografia di un grande dolore personale

  • Armonie

    (2006-2009)
    Le forme curve e morbide degli strumenti sono fonte inesauribile di quella ricerca di armonia Uomo-Natura

  • Mater

    (1995-2006)
    Una ricerca  introspettiva sul mistero della vita ed il ruolo che la donna ricopre all’interno di esso

  • Cieli e paesaggi dell’anima

    (1980-1995)
    Uno sguardo verso l’infinito…il cielo nella sua mutevolezza di albe e tramonti…gli spazi aperti del mare,gli stagni, e le acque sorgive

  • Figure femminili

    (1976-oggi)
    Seduta nel fondo del mare, immersa in un azzurro fresco e trasparente in uno spazio infinito… dentro il mio silenzio…

  • Prime opere

    (1976-1986)
    Solitarie, mute. Ripiegate in atteggiamento innaturale, chine sotto chissà quale peso. Sono “figure” vinte ma possono ancora salvarsi.

le opere si sviluppano molto spesso sul tema della Donna come Madre,  creatrice e partoriente insieme, legata ad una armonica vitalità dell’Universo intero. Dalla gioia e dal dolore, dall’alternanza e combinazione dei quattro elementi primari e dall’unione dei sette colori di cui è composta la luce solare, nascono creazioni  che in una sinfonia d’insieme si compongono e sviluppano intorno alla figura femminile. Immagini sospese in un’atmosfera di sogno, esatta dimensione della visione, in rapporto diretto sensuale-sensoriale con l’opera dove soggettivo, visionario, mito, sofferenza e leggiadria vengono riscattate dall’esilio in cui erano confinate. Emerge l’urgenza di una soggettività creatrice, si sviluppano nuove immaginazioni pittoriche riempite da sensualità fisica. Il contenuto deriva da un personalissimo contatto con il mondo, in libertà si espande in composizioni formali dense e sicure. Percezioni delineate con una capacità di durata oltre l’impulso e l’immediatezza dell’intuizione originaria. Il recupero del genius loci mediterraneo si esalta in un circolarismo dolce e aggraziato: al di fuori della comprensione convenzionale esiste un altro mondo, in cui l’opera ha una sua vita e una sua crescita indipendenti e rivela l’elemento immerso in profondità. Si esplicita la relazione tra l’io, ciò che è più personale e l’archetipico, l’esperienza primitiva riconoscibile da ciascuno. Intensità di sperimentazione estatica e vulnerabile, mutazioni dialettiche nello sviluppo dell’opera, esplosioni, sogni, utopie, idioma interessante misto di fantastico, surreale, metafisico per un concetto di realtà solare mediterranea. Serenità essenziale, senso del colore, sicurezza del segno per immagini sospese in una dimensione della visione espressa nelle linee morbide di valori cromatici forti e piatti alternati a toni teneri, quasi evanescenti.