Professional Portfolio

Arte Senza Limiti

La disabilità non può e non deve essere un limite. Può essere, al contrario, un mezzo per spezzare i confini dei pregiudizi. La sterilità può essere un problema, quando ti viene diagnosticata a 18 anni. Trasformo il limite in forza creativa. Dagli anni ’70 dipingo il mio percorso di crescita. Vedevo la vita come una parete verticale con sporgenze (difficoltà) e rientranze (momenti di riposo). Dipingevo me stessa solitaria, ripiegata in atteggiamento fetale, spesso costretta in una nicchia  Desideravo fortemente uscire dal  guscio, rompere quell’involucro  che mi opprimeva. Le crepe presagivano perciò un cambiamento avvenuto tramite la maternità adottiva. Le chiamavo FIGURE DEL SILENZIO, altri mi definivano “LA PITTRICE DELLE DONNE SENZA VOLTO”, donne che raccontano la mia lotta e il desiderio di libertà. Ho trovato nuove strategie per dipingere  e una nuova forza interiore. Ho abbandonato la tela per supporti rigidi che, non flettendosi, mi consentivano maggiore stabilità. Ho imparato ad impugnare il pennello con le dita meno compromesse, più forti…e ho iniziato ad utilizzare le calze di nylon tirate, annodate, lacerate.   Oggi continuo a creare e ad impegnarmi per l’inclusione, superando barriere fisiche e culturali.

Il Cerchio della Vita

La maternità adottiva mi ha guidata verso una riflessione profonda sul ruolo della donna e sul legame con la Natura. La Sardegna,  terra che mi accoglie dal 1980, mi ha dato modo di approfondire la simbologia del Cerchio, la Dea Madre, gli Archetipi femminili…. Venerata nelle Culture primitive o bella tra le belle  in cima all’Olimpo…matrona, strega, prostituta o santa. Ma sempre e comunque MADRE, colei che dà la vita. Nel 2008 è nata l’idea di fondare le Pintaderas, nome derivato dal simbolo circolare che rappresenta la cultura sarda e la circolarità della vita. Tre donne con disabilità, tre artiste con un messaggio forte da diffondere:  un omaggio alla Dea in quanto creatrice di bellezza in armonia con la Natura. Il Cerchio, presente in ogni mia opera, rappresenta la ciclicità della vita, l’armonia cosmica e l’unità con il tutto. Eternità e Infinito: Il cerchio non ha né inizio né fine, simboleggiando  il concetto di essere parte di un tutto più grande. Questa forma universale ci ricorda che siamo tutti parte di un ciclo continuo di nascita, crescita, morte e rinascita.  La mia arte parte da una denuncia della condizione femminile e, paragonandola alle problematiche ambientali, mette in evidenza il senso stesso della vita. Atti di violenza dell’Uomo che spezza e sporca, distrugge e non ha rispetto… della Terra, della Donna, di sé stesso.

Tensioni e Lacerazioni

Dal 2009 uso calze di nylon per raccontare storie di cadute e di rinascita, di veri e propri attentati alla Vita del Pianeta. Simbolo di emancipazione, di femminilità ma anche di fragilità per la delicatezza della trama, le tiro, le annodo e con tagli e strappi pratico “ferite” creando vuoti che riempio di colore e di emozioni, con lampi di luce che significano speranza….

Per chi ha difficoltà motorie le gambe rappresentano un sogno di libertà che non si può esprimere in pieno. L’arte e la cultura ti danno la forza necessaria per denunciare le contraddizioni di una società che ci vuole abituare ai corpi statuari, alle facce perfette dalla cui bocca escono a volte frasi e parole più o meno inutili. La donna, oggi come ieri, subisce violenze di ogni tipo, alcune evidenti, come la cronaca ci propone ogni giorno, altre subdole o mascherate, nel mondo occidentale, che la obbligano ad essere sempre giovane e bella, imponendo modelli spesso  impossibili da raggiungere, anche a costo di perdere la vita per un intervento chirurgico estetico o per una dieta estrema. Contesto i modelli imposti alle donne, celebrando la bellezza autentica contro gli stereotipi che umiliano e feriscono. Violenze che subiscono le Donne, che generano la Vita,  e la Madre Terra da cui dipende la nostra stessa esistenza.

Libro d'Artista

Il libro d’artista è nato con il Futurismo e si è evoluto fino ai giorni nostri. Opere interattive ispirate a temi psicologici, poetici e di attualità. Il libro protagonista in ogni sua forma: interattivo, apribile, sfogliabile, toccabile. Opere in cui l’essenza vera dell’oggetto “libro” esista, ma che lasci spazio a letture uniche, aperte alle interpretazioni più personali e calate sull’Io dello spettatore.

Dal 2017, aderendo allo Studio Giambo di Firenze, ho partecipato a numerosi TOSCANA TOUR, realizzando diverse opere uniche. Tra queste:

Radiografia del nostro Mondo malato (2023) – utilizzando autentiche radiografie di torace.  Visuale interna di un corpo solido,  vivente o inerte, come il nostro mondo agonizzante. Per osservare il nostro pianeta malato, per trovare una cura  prima che sia troppo tardi.

War – no war: Il mondo spaccato da guerre di potere economico e ideologico, da carestia e siccità, sta scrivendo un libro di sangue e di orrore. Il Mondo attende la rinascita

Il tempo è prezioso – Memorie del tempo – frontiere del tempo e oltre… Lo spazio…il tempo, non abbiamo mai tempo, ci muoviamo in poco spazio …Il tempo è tiranno, chi ha tempo non aspetti tempo, il tempo è scaduto…quanto tempo hai? quanto tempo ci resta? Il tempo scorre inesorabile, come un fiume in piena travolge tutto. VOGLIO IL MIO TEMPO, VOGLIO IL MIO SPAZIO, senza frontiere, senza confini.

Libro senza pagine e senza parole, legno e pelle – Cosa potremo mai scrivere per il nostro futuro? Per questo ho dipinto la Pace.

Storia di una donna – calze e cartoni su tavole incernierate. Che sogna, che ama, che abbraccia, che spera che soffre per l’abbandono. Per questo tiro, annodo e lacero le mie calze di nylon.