Negli anni ’80 dipingevo donne senza volto, simbolo della condizione femminile universale. La maternità adottiva mi ha guidata verso una riflessione profonda sul ruolo della donna e sul legame con la Natura. Il Cerchio, presente in ogni mia opera, rappresenta la ciclicità della vita, l’armonia cosmica e l’unità con il tutto. In Sardegna, dove vivo dal 1980, ho fondato nel 2008 <em data-start="853" data-end="868">Le Pintaderas</em>, insieme a due artiste disabili: un omaggio alla Dea Madre e alla bellezza creatrice.
Negli anni ’80 dipingevo donne senza volto, simbolo della condizione femminile universale. La maternità adottiva mi ha guidata verso una riflessione profonda sul ruolo della donna e sul legame con la Natura. Il Cerchio, presente in ogni mia opera, rappresenta la ciclicità della vita, l’armonia cosmica e l’unità con il tutto. In Sardegna, dove vivo dal 1980, ho fondato nel 2008 Le Pintaderas, insieme a due artiste disabili: un omaggio alla Dea Madre e alla bellezza creatrice.